10 marzo 2009
Libri in Onda (...e ridaje coi podcast)
Questa è la puntata di libri in onda, trasmissione di Radio Rai International
| inviato da Brucaliffo il 10/3/2009 alle 12:6 | |
12 gennaio 2009
Una madre israeliana (e un bimbo palestinese)
The past few weeks have been a nightmare for us (as it has been in
Gaza) - sirens going off all the time, running to the bomb shelters, no
school, the kids crying and scared all the time (and me trying to be
brave), the kids wetting their beds at night.....
Yesterday I
was reading on the internet and there was a picture of a beautiful boy
from Gaza, he looked to be about 8 years old, and he was dead. My
daughter, who is 6, looked at the picture and asked me if he is dead. I
said 'yes'. She said to me 'is he Arab'? I said 'yes'. She said to me
'so he deserves it!'
I was shocked that my own daughter would
talk this way. I have raised my children to love and respect all races
and religions, and as bad as things get, I have never said a bad word
about Arabs/Muslims. I work with many Arabs/Muslims - they are my
friends, we go to each other weddings, we have fun together. When I
talk about the Gaza war with my kids, I only say ‘Hamas’.
I
asked my daughter ‘why do you say he deserves it?! Look at him. Did he
do anything wrong?’ And she looked, and said ‘no, but maybe his mommy
and daddy did’. So I asked her ‘if I or daddy do something wrong,
should you be punished for it?’ And she thought for a minute and said
‘no…’ and she went to bed.
This morning my daughter came to me
and said ‘mommy, when I was lying in bed last night I thought about
that dead boy…and he didn’t deserve it….. Maybe we could have been
friends.’ I got tears in my eyes.
| inviato da Brucaliffo il 12/1/2009 alle 17:33 | |
13 novembre 2008
Buone letture, e il cervello spento
I used to think. Now, I just read the Economist. Larry Ellison, CEO of Oracle
| inviato da Brucaliffo il 13/11/2008 alle 18:32 | |
18 settembre 2008
Tanti auguri un corno
Oggi sono 28.
Porca miseria, cominciano a essere troppi: devo tirare giù quella dannata foto. E' vecchia.
La giornata non è cominciata per niente bene.
Passo in pasticceria. Perdo gli occhiali da sole. La polizia mi ferma in Melchiorre Gioia. E' «un normale controllo documenti». E, come se non bastasse, la prima persona che mi chiama per farmi gli auguri è mia suocera.
Tanti auguri un corno.
| inviato da Brucaliffo il 18/9/2008 alle 14:26 | |
12 settembre 2008
Facciamocene una ragione: i Rom non rubano i bambini
Ancora un'altra storia di bimba rapita dagli zingari, che finisce nel nulla.
(da Repubblica.it: qui l'articolo) Il Dna della bimba di Kos non è quello di Denise. I risultati del DNA sono arrivati già nel pomeriggio, mentre in un
primo momento si era parlato di domani. E hanno chiuso ancora una volta
le speranze, chiarendo invece che la bambina avvistata a Kos è
veramente figlia della donna albanese rom che diceva di essere sua
madre.
Prima di tutto, dispiace per la mamma di Denise, che ha sempre meno speranze di vedere la sua bambina.
Ma poi dispiace anche per gli italiani, che credono ancora in questa storia. Come spiegarlo? I rom (beh, alcuni Rom) rubano, delinquono, accattonano, mandano i loro figli a mendicare... quello che volete. Ma NON rubano i bambini.
Lo dicono i mille casi di rapimenti misteriosi finiti nel nulla, o nel peggio, come nel caso dei fratellini di Gravina.
To' lo dicono anche gli archivi della polizia.
MILANO (Reuters, 2005) - Il fenomeno di rapimenti di bimbi italiani da
parte di nomadi o organizzazioni criminali non compare nei dati
raccolti dalla polizia di Stato sui minori scomparsi. E' invece una
costante registrata dagli studiosi di leggende metropolitane.
E' quanto emerge dall'analisi delle statistiche diffuse dalla
direzione centrale della polizia criminale riguardanti scomparse di
minori in Italia (www.bambiniscomparsi.it) e dai pareri espressi con
Reuters da alcuni esperti.
Lo scalpore suscitato nei giorni scorsi dalla notizia di due nomadi
scarcerate dopo aver patteggiato una condanna per tentata sottrazione
di minore davanti ad un giudice di Lecco, ha indotto la Lega Nord a
presentare ieri tre proposte di legge: sull'uso di minori
nell'accattonaggio, sui campi nomadi e sulla sottrazione di minori.
Secondo i dati della polizia, nel periodo 1999-2004 il fenomeno dei
minori scomparsi in Italia (1.404 stranieri, 440 italiani nel 2004) ha
riguardato prevalentemente tra gli stranieri nella fascia 15-17 anni
(993 nel 2004) ragazzi giunti con flussi di immigrati clandestini che
fuggono da istituti di accoglienza cui sono stati affidati dai
Tribunali per Minori.
Nella stessa fascia d'età, tra gli italiani (225 nel 2004)
prevalgono le ragazze allontanatesi volontariamente da casa per seri
motivi di disadattamento o gravi dissidi familiari.
Considerazioni, dice il sito della polizia, che valgono anche per i
minori di fascia 11-14 anni sia stranieri (366 nel 2004) che italiani
(122 nel 2004). Mentre tra i minori sino ai 10 anni stranieri (105 nel
2004) e italiani (93 nel 2004), dice ancora il sito, prevale sempre più
la sottrazione da parte di uno dei coniugi separato o in via di
separazione conflittuale, o di genitori resisi irreperibili con un
minore che il Tribunale per i Minorenni aveva affidato ad appositi
istituti o ad altre famiglie.
Il monitoraggio, dice ancora la polizia, esclude che esistano
organizzazioni criminali dedite a rapimenti di minori per sfruttamento
nel mondo della pedofilia o della prostituzione, o per espianti di
organi. E rileva nell'accattonaggio bimbi in prevalenza delle comunità
di nomadi Rom di origine slava, una minoranza in crescita specie al
Nord di bimbi marocchini e di minorenni di etnia albanese e rumena
"affidati" dalle proprie famiglie ad organizzazioni criminali che li
collocano in Italia.
"STORIE CHE RACCONTANO LE NOSTRE PAURE COLLETTIVE"
Casi di rapimenti di minori italiani da parte di nomadi non
compaiono nemmeno nel vasto archivio dei dati raccolti dal Cestim di
Verona (Centro Studi Immigrazione, www.cestim.it) che comprende anche una casistica sulla criminalità.
"Ci sono delle rappresentazioni dell'immaginario collettivo che spesso
non corrispondono neanche lontanamente alla realtà, non partono da
osservazioni oggettive ma dal consolidarsi di uno stereotipo", dice a
Reuters Carlo Melegari, sociologo direttore del Cestim.
"Per tutto il 2000 il nostro osservatorio discriminazione razzismo
ha tenuto anche un numero verde quotidiano e casi del genere non ne
furono segnalati nemmeno allora".
Quella dei bimbi rapiti da zingari è una "classico" invece per gli studiosi di leggende metropolitane.
"Una storia che è tornata a circolare con forza dopo la scomparsa lo
scorso settembre della piccola Denise a Mazara del Vallo", dice a
Reuters Paolo Toselli, coordinatore del Centro per la Raccolta delle
Voci e delle Leggende Contemporanee (leggende.clab.it) e autore del
recente "Storie di ordinaria falsità" (Bur).
"Si tratta di una leggenda fortissima. Negli anni Settanta era
ambientata in un mercato, con una zingara che nascondeva il bimbo sotto
le gonne... negli anni Ottanta negli Usa si trasforma, sono immigrati,
non zingari, forse portoricani, che fanno sparire bambini dai centri
commerciali. Poi dal '93 la storia arriva in Italia: un bambino
sottratto dal carrello del supermercato, magari ritrovato con i vestiti
cambiati ed i capelli tagliati, irriconoscibile, già pronto per essere
portato via...".
La dinamica, di queste storie è costante, spiega l'esperto. "Come
negli anni Sessanta, quando negli Usa girava la storia della baby
sitter che l'Lsd trasforma in cannibale, nelle leggende i bambini
rappresentano l'indifeso in pericolo, al diverso tocca il ruolo di
minaccia. Ma in un quadro verosimile, avvalorato magari da elementi
concreti, in questo caso la microcriminalità o l'accattonaggio tra i
nomadi, queste storie di fantasia raccontano soltanto le nostre paure
collettive".
| inviato da Brucaliffo il 12/9/2008 alle 17:58 | |
12 settembre 2008
Mio cugino, mio cugino
Mio cugino (uno dei tanti) ha appena compiuto 11 anni.
Gli piace molto la storia medievale nordica: «E' un piccolo leghista» dice sua madre.
Così gli ho regalato un «set vikingo», comprato in Irlanda e composto da: a) un libro di storia vikinga illustrata, 2) una specie di manuale su come costruire amenità vikinghe, e 3) un elmo vikingo.
Un altro mio cugino (un altro dei tanti) non ha ancora 3 anni. L'elmo vikingo gli è piaciuto moltissimo, anche se ci sarebbe stato 3 volte dentro.
Avevo previsto capricci, ma sono stata ferma nel mio proposito di NON regalargli un elmo vikingo, visto che non era il SUO compleanno.
Beh, il piccolo mi ha fregata. Non si mette a vare i capricci. Però mi guarda tutto accigliato e dice: «L'avrei voluto anch'io».
E' la prima volta che lo sento usare un condizionale.
| inviato da Brucaliffo il 12/9/2008 alle 15:42 | |
5 settembre 2008
Non sono d'accordo, ma è geniale
«La guerra dei Browser si sta trasformando in una Seconda Guerra Mondiale. Gli Usa (Chrome) sono appena entrati in guerra, con la loro potente economia. L'inghilterra (Safari) semplicemente non si arrende e la Russia
(Firefox) diventa più forte ogni giorno. Alle prese con la Resistenza Francese (Opera) che l'attacca dall'interno, la Germania (Internet Explorer) sta perdendo lentamente, perché ha troppi nemici da combattere su fronti diversi. Will the Open Web win? :)»
Lo ha scritto un tale "random dude" qui
Non sono d'accordo perché: 1) tutti i paragoni con la Germania nazista in genere mi danno l'orticaria (questa volta ero troppo impegnata a ridere) 2) ho i miei seri dubbi sulla dedizione di Google alla causa dell'Open Web. 3) ho i miei dubbi (sta volta un po' meno seri) sulla tenuta dell'alleanza economica Google/Chrome-Mozilla/Firefox, almeno a lungo termine. E ne scriverò su Panorama Economy.
Però è appassionante. Terribilmente appassionante
| inviato da Brucaliffo il 5/9/2008 alle 17:50 | |
2 settembre 2008
Freddo
February. Get ink, shed tears.
Write of it, sob your heart out, sing,
While torrential slush that roars
Burns in the blackness of the spring.
Boris Pasternak
| inviato da Brucaliffo il 2/9/2008 alle 0:40 | |
12 luglio 2008
Maputo-Milano
And when it's time for leaving Mozambique
To say goodbye to sand and sea
You turn around to take a final peek
And you see why it's so unique to be
Among the lovely people living free
Upon the beach of sunny Mozambique
| inviato da Brucaliffo il 12/7/2008 alle 0:31 | |
3 marzo 2008
On a lighter note...
Qualche aggiornamento geografico-professionale: mi sono (ri)trasferita a Milano, vivo con il mio legittimo consorte (aka lo Stregatto), sono a Economy (impropriamente ancora chiamato da molti Panorama Economy).
Una quarta notizia è che posto anche sul blog di Economy: http://www.blogonomy.it. Per chi è interessato all'argomento, lì troverete costanti aggiornamenti sulle elezioni americane, i temi energetici e geopolitici. Check it out.
| inviato da Brucaliffo il 3/3/2008 alle 18:7 | |
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